Gallipoli
Gallipoli, conosciuta anche come Perla dello Ionio, è divisa in due parti: il borgo e il centro storico. È sede vescovile dal VI secolo e dal 2015 è presidente delle Città storiche del Mediterraneo.
Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l'animale. Secondo un'opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe dal greco classico Καλλίπολις (Kallí Pólis o Kallípolis), che significa "città bella".
Da sempre ambita meta turistica, è stata raggiunta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di visitatori diventando una delle mete preferite del Mediterraneo grazie al suggestivo centro storico, costituito da un intricato labirinto fatto di stradine tortuose, corti, bellissime chiese e palazzi storici.
Gallipoli, insieme ad altre città salentine, per l'importanza degli edifici e le architetture religiose dell'epoca barocca, il cosiddetto Barocco leccese, è stata inserita nella "Tentative Lists" dell'Unesco in attesa di eventuale riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità.
Da visitare ricordiamo, tra i monumenti più importanti, la Basilica Concattedrale di Sant'Agata, la Chiesa di San Francesco di Paola, il Santuario di Santa Maria del Canneto, i vari palazzi storici, la Fontana greca, le quattro torri costiere (costruite nel XVI secolo da Carlo V per la difesa del territorio salentino dalle incursioni dei Saraceni).
Maglie
Maglie è situato nella parte centro-meridionale del Salento e comprende anche la piccola frazione di Morigino.
E' un importante centro stradale, ferroviario, terminale economico e culturale di una vasta area che comprende tutti i paesi del Capo di Leuca.
La zona circostante ospita numerose testimonianze del megalitico con vari dolmen molto importanti e numerosi menhir. La più importante testimonianza di presenza umana sul posto è comunque il giacimento di materiale manufatto nel fondo Cattìe scoperto nel 1980: circa 12.000 strumenti e schegge e 800 reperti di ossa, compresa una falange umana fossile, probabilmente appartenente ad un uomo appartenente alla specie di Neanderthal.
Il disegno dello stemma cittadino ha alimentato la leggenda (attribuita a Luigi Tasselli, monaco di Casarano), che la città abbia avuto origine da tre masserie, denominate San Basilio, Sant'Egidio e San Vito che, unite insieme come le maglie di una catena, avrebbero formato il primo nucleo abitato.
Da visitare ricordiamo il Duomo con il campanile (il più alto campanile della provincia dopo quello del Duomo di Lecce), la Chiesa della Madonna delle Grazie, Colonna della Madonna delle Grazie interamente realizzata in pietra leccese, Palazzo Tamborino con la bellissima Villa adiacente arricchita da un parco che si apre con un padiglione d'ingresso di gusto neoclassico scolpito con ghirlande e cornucopie.
Otranto
Otranto è situato sulla costa adriatica della penisola salentina ed è il comune più orientale d'Italia: il capo omonimo, chiamato anche Punta Palascìa, a sud del centro abitato, è il punto geografico più a est della penisola italiana; si sviluppa attorno all'imponente castello e alla cattedrale normanna.
E' sede arcivescovile e un rilevante centro turistico e ha dato il suo nome al Canale d'Otranto, che separa l'Italia dall'Albania, e alla Terra d'Otranto, antica circoscrizione del Regno di Napoli.
Dal 2010 il borgo antico è riconosciuto come Patrimonio Culturale dell'UNESCO quale Sito Messaggero di Pace.
Appartiene anche al club I borghi più belli d'Italia.
In epoca romana Otranto era conosciuta come Hydruntum, dal nome del torrente Hydrus nella cui vallata sorge la città. Altre fonti danno come nome latino Odruntum, termine sempre tuttavia legato alla parola acqua, precisamente al termine messapico "Odra", appunto acqua. Gli otrantini veraci pronunciano Ótruntu il nome del loro paese e ciò è importante per risalire all'origine preromanza dell'appellativo, il quale certamente iniziava con una O accentata.
Tra i numerosi monumenti da visitare ricordiamo: la Cattedrale dell'Annunziata, la bella Chiesa di San Pietro, la Chiesa di Santa Maria dei Martiri. Ricca di cripte e chiese rupestri, insieme alle numerose Masserie che la circondano è indubbiamente una delle cittadine più belle del Salento. A completamento di ciò, non possiamo non ricordare il Castello Aragonese che diede il nome al primo romanzo gotico della storia.
Castro
Castro, dal latino Castrum (fortezza), è situato sulla costa orientale della penisola salentina ed è formato dall'abitato principale di origine medievale, posto su un promontorio a 98 m s.l.m. (Casciu de susu), e dalla parte bassa di Castro Marina (Casciu de sutta), sorta intorno al porto. E' un noto centro peschereccio e balneare.
Il poeta Virgilio, nell'Eneide, colloca il primo approdo di Enea in Italia a Castrum Minervae; il suo porto era dominato da un alto promontorio alla sommità del quale si ergeva il maestoso tempio consacrato alla dea Minerva. Gli scavi del 2007, che hanno interessato l'acropoli di Castro, hanno portato alla luce le tracce di un santuario probabilmente dedicato a Minerva. Quindi questa scoperta conferma il centro salentino come la mitica Castrum Minervae, approdo di Enea.
Da visitare troviamo la Chiesa del Santissimo Sacramento; la Chiesa della Madonna di Pompei, il famoso Castello, le vicine Grotte Zinzulusa, Romanelli, Azzurra e Palombara. Un grande bosco, più recentemente denominato Parco delle Querce o dello Scarra, è ubicato a Ovest dell'abitato, in un'area cinta da muretti a secco.
Pesculuse
Pescoluse, con il suo lungo e ampio litorale di circa 4 km, con ampie aree di parcheggio, stabilimenti balneari, torrette con bagnini, servizi pulizia delle spiagge, attività commerciali sempre aperte e a disposizione dei turisti, è un vero angolo di paradiso baciato dal sole.
La Spiaggia le Maldive, a Pescoluse, a due passi da Santa Maria di Leuca, con la sua distesa di sabbia bianca e finissima, i fondali bassi, gli isolotti che affiorano sulle acque limpide, le dune ricoperte di acacie e tamerici, è un vero paradiso in cui fare rilassanti passeggiate lungo l’arenile.
Per i più dinamici, all'alba o al tramonto, c'è la possibilità di scegliere tra sport acquatici e la ginnastica aerobica o lo yoga sulla spiaggia.
Per i più pigri, niente è meglio di un dissetante drink sorseggiato all’ombra di una palma o al chiaro di luna.
Non è necessario raggiungere l’Oceano Indiano per rilassarsi in un ambiente da favola: le Maldive sono dietro l’angolo.
Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme è situato sulla costa orientale della penisola salentina, all'imbocco del Canale d'Otranto, ed è uno dei centri a maggiore vocazione turistica del Salento.
È una rinomata stazione idrotermale. Storicamente, nonostante le proprietà benefiche delle acque fossero note già dall'antichità, la nascita di un centro urbano a Santa Cesarea avvenne molto tardi, a causa dell'isolamento dovuto alle asperità del territorio. Solo all'indomani della costruzione di una strada agevole, nel XIX secolo, ebbe inizio lo sviluppo della cittadina termale.
Lo sfruttamento delle acque solfuree e dei fanghi termali risale al II secolo a.C. e su questo oggi si basa l'economia della città. Le acque curative sgorgano da quattro grotte: la Gattulla, la Solfatara, la Solfurea e la Fetida.
Il mito pagano collega la genesi delle acque solfuree al disfacimento dei corpi dei giganti Leuterni, uccisi da Eracle.
La versione cristiana vuole invece che Cesarea, o Cisaria, fosse una fanciulla con la precoce vocazione alla vita monastica. Il malvagio padre invece la voleva costringere ad accondiscendere ai suoi incestuosi propositi, e all'ennesimo rifiuto di Cesarea, egli la inseguì per ucciderla. Giunti in riva al mare la fanciulla, nascostasi in una grotta per sfuggire alle ire paterne, fu salvata dalle fiamme che avvolsero il padre, inghiottito poi dal mare.
Da visitare ricordiamo Chiesa Madre del Sacro Cuore, le bellissime Ville Sticchi, Raffaella e Tamborino.
Di notevole importanza sono anche le torri costiere presenti nel territorio di Santa Cesarea Terme; ne abbiamo infatti quattro: Torre Santa Cesarea, Torre Miggiano, Torre Specchia di Guardia, Torre Minervino.
Ostuni
Ostuni, detta anche Città Bianca per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca (oggi solo parzialmente), è parte integrante della Murgia meridionale, al confine con il Salento.
E' un rinomato centro turistico, dal 1994 al 2014 ha ricevuto la Bandiera Blu e le cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti, divenendo la città con il mare più pulito d'Italia. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica".
Di notevole importanza storica è il ritrovamento dello scheletro (del paleolitico superiore) della "donna di Ostuni", una donna di circa 20 anni prossima al parto e del suo feto, entrambi deposti in una grande buca, in posizione contratta, col capo ricoperto da una sorta di cuffia composta da centinaia di piccole conchiglie.
La donna apparteneva a un gruppo di cacciatori, ipotesi documentata dai resti del corredo, ossia selci e denti di cavallo e di bue primitivo.
Questa sepoltura, denominata Ostuni 1º, è unica al mondo: risalente a circa 25.000 anni fa, è collocata nella grotta di Santa Maria di Agnano, presso l'omonima masseria.
Un calco di questa sepoltura può essere esaminato presso il "Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale", nell'ex convento delle Monacelle, nel centro storico di Ostuni.
Da visitare ricordiamo, tra gli innumerevoli monumenti, Basilica Minore di Ostuni, il monastero delle Carmelitane, lo splendido borgo antico e le numerose masserie, alcune di importanza storico-architettonica e fondamentali per comprendere le strutture sociali e produttive della zona.
Cisternino
Cisternino si affaccia sulla valle d'Itria, nella cosiddetta Murgia dei trulli. Fin dal Paleolitico medio-superiore fu abitato da nuclei umani provenienti dal nord della penisola o dall'area siculo-africana: ancora oggi si rinvengono infatti utensili preistorici d'ogni genere, tra cui punte di zagaglie, lame, raschiatoi e bulini per incidere ossi.
Il nome Cisternino deriverebbe da "Cis-Sturninum", al di qua di Sturni, antico centro japigio nei pressi di Ostuni che aveva preso la denominazione da Sturno, compagno dell'eroe omerico Diomede, scampati alla guerra di Troia.
Da visitare troviamo il bellissimo centro storico con gli antichi palazzi (palazzo del Governatore, palazzo Vescovile, palazzo Amati, palazzo Lagravinese, palazzo Devitofranceschi, torre Capece), il Santuario della Madonna d'Ibernia, la Torre di Porta Grande, la Chiesa madre di San Nicola. Sono presenti anche Masserie che ben si inseriscono nel paesaggio e la natura, rendendo Cisternino una chicca da visitare.
Santa Maria di Leuca
Santa Maria di Leuca è una rinomata località turistica ed è, inoltre, il centro abitato più a Sud dell'intera provincia.
Più precisamente si intende per Santa Maria di Leuca la zona sopra il promontorio su cui si trovano la Basilica e il faro (che con la sua altezza di 48,60 metri e la sua collocazione a 102 metri sul livello del mare è uno dei più importanti d'Italia), mentre la Marina di Leuca è situata più in basso ed è compresa tra punta Mèliso ad est, posta ai piedi del promontorio, e punta Ristola ad ovest, estremo lembo meridionale del Salento.
Una famosa leggenda narra che Santa Maria di Leuca sarebbe stata il primo approdo di Enea. Successivamente sarebbe qui approdato San Pietro, il quale, arrivato dalla Palestina, iniziò la sua opera di evangelizzazione, per poi giungere a Roma. Il passaggio di San Pietro è anche celebrato dalla colonna corinzia del 1694 eretta sul piazzale della Basilica, recentemente ristrutturata.
Leuca è una località turistica famosa soprattutto per le ville ottocentesche; tra le meglio conservate e che più caratterizzano il luogo si ricordano: Villa Daniele, Villa Gioacchino Fuortes (sede della Pro Loco), Villa Tamborino, Villa Ramirez.
Belle e da visitare sono le grotte, del Diavolo, di Ponente, di Levante.
Importantissime e bellissime, poi, sia Basilica di Santa Maria de finibus terrae, sia la Chiesa di Cristo Re.
Di notevole importanza anche il faro situato sulla Punta Meliso.
Alberobello
Alberobello, celebre per le sue caratteristiche abitazioni chiamate trulli che dal 1996 sono patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, si trova al centro della Valle d'Itria e della Terra dei Trulli.
L'abbondanza di materiale sedimentario calcareo nella zona e l'autorizzazione del potente conte Giangirolamo II detto il Guercio delle Puglie (1600-1665) a costruire questa tipologia di case solo con muri a secco senza l'uso di malta contribuì all'espansione dell'agglomerato urbano. Tale obbligo fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del Regno di Napoli secondo la Pragmatica de Baronibus, legge in vigore fino al 1700, secondo la quale la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il Regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del Barone alla Regia Corte.
Da visitare troviamo il trullo più grande del paese, Trullo Sovrano, Casa Pezzolla, la Basilica minore dei Santi Medici, la Chiesa di Sant'Antonio.